Ennesima iniziativa del cordinamento unitario per salvare il Tribunale di Nicosia

L’Avvocato Timpanaro autore del ricorso alla Corte Costituzionale: <<LA DIFESA DELTRIBUNALE E’ UN ATTO DI “CARITÀ CIVICA” >>

 

Articolo pubblicato su <<...inDIALOGO >>  N. 45 del 27.1.2013 

 

<< Difendere il Tribunale di Nicosia – afferma l’avvocato Salvatore Timpanaro – è un atto di “carità civica”: carità in senso etimologico di benevolenza, affetto, amore verso la civitas, verso la propria città.

Caritas indicava che qualcosa o qualcuno era carus, e in particolare il sentimento di stima o addirittura di amore: e proprio in questo senso Cicerone parlava della caritas patriae, amore verso la patria; anche oggi la carità di patria è uno dei valori civili fondamentali.

A prescindere, quindi, dal più alto significato religioso - nella teologia cristiana è una delle tre virtù teologali, insieme a fede e speranza – la carità civica può, laicamente, comprendere ogni forma di volontariato e di servizio verso la collettività >>.

<< In questa ottica e come atto di amore verso la mia città – nell’ambito del Coordinamento Unitario per il Tribunale di Nicosia, il cui Comitato Tecnico Scientifico presiedo – continua Timpanaro – ho ritenuto di avviare l’ennesima iniziativa del Coordinamento per scongiurare la soppressione del Tribunale: il ricorso alla Corte Costituzionale.

Il Tribunale, del resto, rappresenta per Nicosia non solo un presidio di legalità e giustizia ed un servizio essenziale per i cittadini dell’intero comprensorio, ma anche un volano per l’economia locale, un momento di attrazione e di coagulo per i paesi viciniori, uno storico fattore di prestigio per la comunità nicosiana, un’agenzia di promozione culturale e sociale; la punta di diamante dell’intera comunità >>.

E’ stato depositato in data 10 gennaio il ricorso al Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Nicosia in favore dei dipendenti del Tribunale; ennesimo tentativo del Coordinamento Unitario per cercare di salvare gli uffici giudiziari cittadini.

Il ricorso è stato proposto nell’interesse di 31 dipendenti, di cui otto dipendenti dall’ufficio della Procura della Repubblica, nove tra ufficiali giudiziari e appartenenti all’ufficio notifiche e quattordici dipendenti  delle varie cancellerie del Tribunale.

La bozza – redatta dall’Avv. Arianna Pagliazzo dello studio Timpanaro & Partners – è stata approvata dal Comitato Tecnico Scientifico e da un pool di una ventina di avvocati coordinati dall’avv. Salvatore Timpanaro.

Il ricorso – che sarà notificato all’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Caltanissetta e che è già stato assegnato al giudice del lavoro Dott. Riccardo  Trombetta - viene proposto contro il Ministero della Giustizia, la Corte di Appello di Caltanissetta e la Procura Generale della Repubblica.

E’ stato impugnato l’interpello distrettuale del 17 ottobre 2012, finalizzato alla ridistribuzione del personale “perdente posto” ed alla copertura dei posti vacanti nel distretto della Corte d’Appello di Caltanissetta; nonché l’accordo sindacale siglato presso il Ministero della Giustizia in data 9 ottobre 2012 e la Circolare del Ministero stesso.

<< Con il ricorso – chiarisce il responsabile del pool legale avv. Timpanaro -viene proposta la questione di legittimità costituzionale sia della legge delega del 14 settembre 2011 sia del decreto legislativo n. 155 del 7 settembre 2012, segnatamente in ordine all’inclusione del Tribunale di Nicosia nell’elenco degli uffici giudiziari soppressi.

L’eccezione di incostituzionalità  è stata proposta sotto molteplici profili. Abbiamo denunciato alla Corte Costituzionale la violazione degli articoli 70, 72 e 77 della Costituzione che concernono l’iter di formazione della legge e l’eccesso di delega, nonché dell’articolo 3 (violazione del principio di eguaglianza), dell’art.24 (violazione del diritto di difesa in giudizio); dell’art. 25 (violazione del principio del giudice naturale) dell’art. 76 (violazione della potestà legislativa del Parlamento e straripamento di poter del governo) e dell’art. 97 (violazione del principio del buon andamento della pubblica amministrazione) della Costituzione >>

<< Porteremo, quindi, la questione del Tribunale di Nicosia avanti alla Consulta.

Nel nostro ordinamento i singoli cittadini non possono proporre “in via principale” una questione di legittimità costituzionale di una norma. La questione può essere sollevata solo come eccezione – si dice “in via incidentale” -  cioè incidentalmente nell’ambito di un procedimento giudiziario. E’ per questo che abbiamo deciso di impugnare l’interpello distrettuale avanti al giudice del lavoro di Nicosia. Impugneremo, in seguito, avanti al TAR i singoli atti amministrativi con i quali si dovesse concretamente dare l’avvio al trasferimento. Proporremo, infine, l’eccezione di incostituzionalità nei singoli procedimenti, civili e penali, non appena saranno fissate le udienze avanti il Tribunale di Enna >>.

<< Difendere il Tribunale di Nicosia – lo ribadiamo - è un atto di “carità civica”. Deprechiamo ogni atteggiamento rinunciatario e di passiva rassegnazione al factum principis. Non demordiamo e non consideriamo ancora persa la battaglia.

Del resto ci conforta il pensiero di Madre Teresa di Calcutta - con il quale ci piace concludere questa breve intervista - : Nel nostro servizio non contano i risultati, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo >>.